L'Europa in cui credo

L'Europa in cui credo

Gli avvenimenti degli ultimi anni hanno reso sempre più chiaro il ruolo essenziale che l’Europa ha nella vita quotidiana di tutte e tutti noi. La pandemia, la crisi climatica, le guerre hanno mostrato quanto l’Unione sia l’unica strada percorribile per affrontare e superare le sfide che abbiamo di fronte: nessuno Stato ce la può fare da solo.

Siamo, come mai prima d’ora, ad un punto cruciale della storia europea, e queste elezioni sono le più importanti di sempre. È dal loro risultato che dipendono i futuri assetti europei, gli equilibri tra la dimensione statale e quella sovranazionale, la capacità dell’Unione di stare con peso ed autorevolezza in un mondo che non ha mai avuto, come oggi, così bisogno di valori legati alla concreta costruzione europea: crescita, solidarietà, pace.

Sono stata componente, al Parlamento europeo, della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, della Commissione per i bilanci e di quella per lo sviluppo regionale. Su questi temi vorrei continuare il mio lavoro nei prossimi 5 anni: per un’agricoltura più sostenibile e un’alimentazione più sana, per la valorizzazione delle nostre eccellenze e per favorire il protagonismo di donne e giovani in questo settore.

Agricoltura più sostenibile

Politica agricola comune: la risposta per un’agricoltura più giusta

Alimentazione più sana

Ridurre le dipendenze, con la sostenibilità

Valorizzare le eccellenze

Qualità e trasparenza nei confronti del consumatore sono parole chiave

Lotta agli sprechi

Riduzione degli sprechi ed efficientamento delle risorse

Aree rurali al centro

Solo attraverso aree rurali resilienti e prospere possiamo assicurarci un ambiente salubre in cui vivere

Agricoltura più sostenibile
Alimentazione più sana
Valorizzare le eccellenze
Lotta agli sprechi
Donne, giovani e innovazone
Aree rurali al centro

Far parte del Parlamento europeo, in questo passaggio storico, significa contribuire a costruire un’Unione che sia protagonista della Storia: con tutte le sue potenzialità economiche, culturali e di innovazione istituzionale. È questa la sfida a cui siamo chiamati: ognuno con il suo ruolo, le sue capacità, le sue idee.

In questo passaggio critico della nostra storia, come italiani e come europei, voglio dare anch’io il mio contributo.

 

Essere la voce delle volontà, delle necessità, delle richieste dei cittadini di questo meraviglioso territorio: Lazio, Umbria, Toscana, Marche. Battermi per un’Europa sostenibile nei suoi modelli di produzione e di consumo, un’Europa vicina ai territori e alle comunità: anche le più lontane dai centri, come quelle delle aree interne. Sono questi i miei obiettivi.

In questa visione l’Europa che voglio contribuire a costruire è un’Europa che stia nel mondo con la forza di un’economia ‘giusta’. Questo significa un’Europa che riprenda a crescere e che innanzitutto costruisca un modello di industria che sia al passo con i ritmi dell’economia globale, che sia capace di creare lavori di qualità per le sue cittadini e i suoi cittadini, che si specializzi nelle aree ‘di futuro’, a partire dalle produzioni verdi.

Abbiamo qui una grande opportunità: far agire insieme le nostre Università e i nostri centri di ricerca, farli parlare con il mondo della produzione, migliorare le nostre capacità e rendere sempre più sostenibili i nostri prodotti.

E, ancora, quella che voglio è un’Europa che sfrutti appieno le potenzialità di un mercato interno, la nostra grande forza che dobbiamo far diventare patrimonio di tutti. Un’Europa che crei lavoro, che aiuti le imprese, che creda nel modello di solidarietà comune creato con i Piani di ripresa economica specifici per ogni Stato: perché è solo con strumenti di finanziamento solidali che possiamo costruire, domani, un’Europa moderna e al passo con i tempi.

Ma la crescita da sola non basta. Deve essere anche “giusta”, capace di contrastare i divari e le differenze territoriali, di non lasciare nessuna e nessuno indietro: l’Europa delle uguaglianze. Per questo mi batterò per una politica di coesione che sia ancora più forte, più semplice ed efficace, più capillare. Una politica che deve “arrivare” a tutti i territori, essere conosciuta dalla cittadinanza, dare fiducia e possibilità ad ogni comunità. Perché è solo così, solo facendo partecipare tutte le persone e tutte le comunità alle dinamiche dell’Unione e alle sue opportunità, che costruiremo una vera Unione europea, di cui i cittadini e le cittadine faranno parte con orgoglio.

Sono queste le linee del mio impegno nei prossimi anni. Un impegno al servizio dell’Europa, del nostro Paese e dei territori del Centro Italia una parte del mondo che ha dentro di sé tutte le potenzialità per giocare un ruolo da protagonista a livello globale. Siamo il territorio in cui ci sono Roma e Firenze e, insieme, un tessuto di piccole città che rendono regioni come le Marche e l’Umbria destinazioni di turismo e di attenzione da tutto il mondo. E, ancora, siamo il luogo dove convivono imprese all’avanguardia nelle tecnologie e tradizioni artigiane famose, dove sono grandi e piccole imprese i cui prodotti arrivano su tutti i mercati e startup innovative piene di futuro.

Hanno qui sede centri universitari e di ricerca ai primi posti nelle classifiche internazionali. È qui la terra dove sono riuniti luoghi di cultura, natura e spiritualità che la rendono unica e che sono, da sempre, ‘dentro’ la storia europea. Ecco: i tasselli attorno a cui costruire un vero ‘sistema’ del Centro Italia ci sono tutti. Sono convinta che l’Europa può renderli più forti e che anche loro possono rendere più forte l’Europa. Per tutto questo il mio impegno sarà senza pausa nei cinque anni decisivi che ci attendono.

Per questo chiedo la vostra fiducia.

Camilla Laureti © 2024. Tutti i diritti riservati.

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